Assurbanipal e la grande biblioteca
VII secolo a.C. Un giovane nobile cresce in una realtà fatta di intrighi, superstizione e violenza. Riuscirà a conquistare il potere e a coronare il suo sogno, ma a quale prezzo? Nel libro viene tratteggiata una figura umana complessa e contraddittoria quale fu quella del re assiro Assurbanipal, in cui convivono brama di potere e l’ambizione di creare la più grande biblioteca dell’antichità. Anche questo volume, come il precedente Nabucodonosor II, riesce a combinare la fedele ricostruzione storica con un racconto avvincente che saprà appassionare i bambini della scuola primaria e non solo.
L’opera “Assurbanipal e la grande biblioteca” ha ottenuto il Premio Speciale a “Opere di Letteratura” per ragazzi dalla giuria del Premio Internazionale “Massa, Città Fiabesca Di Mare e Di Marmo” XIV edizione 2020 e il Premio Speciale “Favole” dalla giuria del Premio Letterario Internazionale Città di Cattolica – Pegasus Literary Awards XII Edizione.
Veneto Orientale Informazione – 9 novembre 2022
“Nabucodonosor II“
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Altre pubblicazioni di Odilla Danieli
Gli aggiornamenti
Video di presentazione del libro "Assurbanipal e la grande biblioteca"
L'autrice Odilla Danieli racconta in questo video il suo libro Assurbanipal e la grande biblioteca.
Intervista a Odilla Danieli su UnoItalia TV
Odilla Danieli, autrice di "Assurbanipal e la grande biblioteca" e di "Nabucodonosor II" è stata intervistata su UnoItalia TV. Clicca qui per recuperare l'intervista.
Premiazione del libro "Assurbanipal e la grande biblioteca"
La giuria del Premio Switzerland Literary Prize ha assegnato il premio speciale favole all’opera "Assurbanipal e la grande biblioteca" di Odilla Danieli.
La cerimonia di premiazione si è tenuta sabato 8 ottobre 2022 al Cinema Eventi PLAZA di Mendrisio (Svizzera).
Odilla Danieli –
La critica Letteraria Teresa Tartarini Betelli mi ha onorata con questa recensione:
ODILLA DANIELI – ASSURBANIPAL E LA GRANDE BIBLIOTECA – ERIKSON – pp.117
Avendo già letto Odilla Danieli, sappiamo ormai anche qual è il suo pubblico, magari composto da ragazzi
attenti alla lettura dell’insegnante, e sembra di vederli, una lettura serena a cui Odilla ci ha abituati fin dal libro
precedente.
Non fosse la violenza che trapela soltanto nelle congiure di corte, nell’educazione alla caccia e alle battaglie –
basterebbe la lancia che colpisce in bocca il leone per suscitare la ribellione degli animalisti – nella corruzione
dei capi villaggio, sembrerebbe la storia di una famiglia impegnata nel quotidiano.
Ma c’è di più. C’è una visione morale non indifferente che abbraccia volutamente la cultura di cui Assurbanipal
è ebbro come potrebbe esserlo un ragazzo di oggi ai primi approcci con una discoteca. Non a caso si parla della
biblioteca di Ninive, costruita volume dopo volume. Il re non è soltanto il guerriero, quello che ascolta gli
aruspici, pur dubitando della loro sincerità, e non è soltanto il simbolo della giustizia contro la corruzione,
perché poi veniamo a sapere che diventerà crudele e tirannico, ma è soprattutto colui che non rinuncia ad
essere al di sopra di tutti per la sua cultura.
La figura di Assurbanipal, pur restando nei limiti di una narrazione sorvegliata, ingigantisce proprio a causa
della sua voglia di conoscenza, e questa sua intelligenza, questa sua perspicacia, gli permette di conoscere, di
svelare le congiure, di allontanare i nemici e di avvicinare il popolo, di governare saggiamente sino alla
consuetudine dei tiranni di perdere ad un certo punto della loro esistenza, l’equilibrio della dimensione umana,
per crearsene una quasi divina, il potere.
Dopo avere descritto l’ambiente di corte, Odilla aggiunge un episodio che sembra staccato dal contesto, ma
che permette, guardato da vicino, di entrare nella vita della gente semplice. Il ragazzo difeso dal lamassu
compie alcune azioni quotidiane di cui ci si accorge a malapena, ma che in realtà ci descrivono i gesti di tutti i
giorni di un bambino schiavo. Dalle altezze del re, si passa ai più piccoli del regno.
E’ più che altro dai dialoghi che capiamo la storia degli Assiri, il loro mondo che non è poi così diverso dal
nostro. Anche noi abbiamo le nostre congiure, le nostre corruzioni e probabilmente potrebbe essere il fine a
cui punta l’autrice, quello di farci vedere che l’uomo è sempre lo stesso e che, nonostante i corsi e i ricorsi della
storia, non matura mai.
TERESA TARTARINI BETTELLI